Broncoscopia

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Broncoscopia


La broncoscopia è una procedura diagnostica utilizzata per osservare direttamente le vie respiratorie, in particolare trachea e bronchi, attraverso uno strumento chiamato broncoscopio. Questo strumento sottile e flessibile viene inserito attraverso il naso o la bocca e permette al medico di visualizzare e prelevare campioni all’interno dei polmoni.

La broncoscopia è una tecnica fondamentale nella pneumologia, poiché consente di rilevare malattie respiratorie in modo diretto, con un’alta precisione e spesso senza necessità di interventi chirurgici invasivi.

A cosa serve la Broncoscopia

La broncoscopia viene impiegata per diagnosticare infezioni, tumori, infiammazioni, corpi estranei o altre anomalie all’interno dei polmoni e delle vie respiratorie. È anche utilizzata per valutare la causa di tosse persistente, emottisi (sangue nell’espettorato), ostruzioni bronchiali e anomalie radiologiche.

In ambito terapeutico, può essere utilizzata per rimuovere secrezioni, aspirare corpi estranei o applicare trattamenti diretti nei bronchi, come laser o stent.

Come funziona la Broncoscopia

Il paziente viene preparato con anestesia locale e, in alcuni casi, con sedazione leggera. Il broncoscopio viene quindi introdotto attraverso le vie aeree superiori fino ai polmoni. La procedura dura solitamente tra 20 e 45 minuti e viene eseguita in ambulatorio o in ambiente ospedaliero.

Durante l’esame, il medico può raccogliere campioni di tessuto (biopsia), secrezioni bronchiali per analisi o lavaggi alveolari per test microbiologici. Dopo l'esame, il paziente viene monitorato per eventuali effetti collaterali.

Quali sono i tipi di Broncoscopia

Broncoscopia Flessibile

È il tipo più comune. Utilizza un tubo sottile e flessibile che permette una maggiore manovrabilità e tolleranza da parte del paziente. Viene eseguita sotto sedazione leggera e consente di eseguire biopsie, aspirazioni e lavaggi.

Offre un'eccellente visione interna ed è indicata per valutare patologie in modo minimamente invasivo.

Broncoscopia Rigida

Utilizza uno strumento rigido, generalmente in anestesia generale. È meno confortevole, ma necessaria in alcuni casi come emorragie gravi, rimozione di grossi corpi estranei o interventi laser.

Viene usata principalmente in ambienti ospedalieri specializzati e consente di eseguire manovre più complesse.

Quali malattie possono essere rilevate con la Broncoscopia

  • Tumori polmonari e bronchiali – Identificazione e biopsia di masse sospette.
  • Tuberculosi – Prelievo di materiale per confermare la diagnosi.
  • Polmonite non risolta – Per chiarire l’eziologia batterica o fungina.
  • Emottisi inspiegabile – Valutazione di sanguinamenti bronchiali.
  • Corpi estranei inalati – Rimozione di oggetti nelle vie aeree.
  • Sarcoidosi – Diagnosi mediante biopsia endobronchiale.
  • Stenosi tracheobronchiali – Per valutare restringimenti e applicare stent.

Quando è indicata la Broncoscopia

  • Tosse persistente senza causa apparente
  • Sangue nell’espettorato (emottisi)
  • Anomalie radiografiche ai polmoni (noduli, masse, atelettasie)
  • Infezioni polmonari resistenti alla terapia
  • Sospetto di tumore polmonare o mediastinico
  • Valutazione di corpi estranei nelle vie aeree
  • Follow-up di malattie polmonari interstiziali

Cure pre e post Broncoscopia

Prima dell’esame

Il paziente deve rimanere a digiuno per almeno 6 ore. È importante informare il medico su farmaci assunti, allergie e patologie croniche. L’esame è preceduto da un colloquio informativo e, se necessario, da esami preliminari come ECG o coagulazione.

Dopo l’esame

Dopo la broncoscopia, è comune provare lievi fastidi alla gola, raucedine o sensazione di sedazione. Il paziente viene osservato per almeno 1 ora e può riprendere l’alimentazione dopo il ritorno del riflesso della deglutizione. È sconsigliato guidare o lavorare nelle ore successive.

Controindicazioni della Broncoscopia

  • Grave insufficienza respiratoria non compensata
  • Disturbi gravi della coagulazione
  • Instabilità cardiovascolare o aritmie
  • Aneurismi toracici a rischio
  • Rifiuto del paziente informato
  • Allergie gravi agli anestetici locali
  • Gravi alterazioni dello stato di coscienza

Alternative per chi non può fare la Broncoscopia

  • TAC toracica ad alta risoluzione (HRCT) – Dettagli anatomici dei polmoni.
  • Risonanza magnetica toracica – Per analisi non invasive.
  • Ecografia toracica o endobronchiale (EBUS) – Studio dei linfonodi mediastinici.
  • PET-CT – Per valutare lesioni metaboliche sospette.
  • Test microbiologici su espettorato – Quando non è possibile prelevare in modo diretto.
  • Lavaggi nasali o test immunologici – Per patologie respiratorie lievi.
  • Biopsia transtoracica guidata da imaging – Per lesioni periferiche.

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