Polisonnografia

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Polisonnografia


La polisonnografia è un esame diagnostico non invasivo utilizzato per registrare simultaneamente diversi parametri fisiologici durante il sonno. Viene effettuato principalmente per individuare disturbi del sonno, analizzando elementi come attività cerebrale, respirazione, movimenti oculari e muscolari, frequenza cardiaca e ossigenazione del sangue.

Questo esame consente di comprendere con precisione il comportamento del corpo durante le fasi del sonno, identificando eventuali anomalie che possono compromettere la qualità del riposo e, di conseguenza, la salute generale del paziente.

A cosa serve la Polisonnografia

La polisonnografia è utilizzata per diagnosticare e monitorare una vasta gamma di disturbi del sonno. Tra i principali vi sono l'apnea ostruttiva, la narcolessia, la sindrome delle gambe senza riposo, il sonnambulismo e l'insonnia cronica.

Serve inoltre a valutare l'efficacia di trattamenti già in corso, come la terapia con CPAP per l'apnea, o ad aiutare nella pianificazione di interventi chirurgici o terapie specifiche per migliorare la qualità del sonno.

Come funziona la Polisonnografia

Durante l'esame, il paziente dorme in una struttura dedicata o a casa, dotato di apparecchiature che registrano i parametri fisiologici. Elettrodi e sensori vengono applicati sul corpo per rilevare dati in tempo reale durante le varie fasi del sonno.

Tutti i segnali raccolti vengono poi analizzati da un medico specialista in medicina del sonno, che interpreta i risultati e formula una diagnosi accurata. L'esame è indolore e dura tutta la notte, riproducendo le normali condizioni di riposo.

Quali sono i tipi di Polisonnografia

Polisonnografia di Tipo I (completa in laboratorio)

È il tipo più dettagliato e completo. Si svolge in laboratorio del sonno sotto supervisione medica e monitora almeno sette parametri. È indicata per casi complessi o per la conferma definitiva di diagnosi sospette.

Questo tipo garantisce la massima precisione grazie al controllo diretto da parte del personale sanitario, riducendo errori e fornendo dati altamente affidabili.

Polisonnografia di Tipo II (completa domiciliare)

Questo tipo si effettua a casa con apparecchiature portatili. Pur essendo molto simile al Tipo I per numero di parametri registrati, non prevede il controllo diretto di un tecnico.

È una buona opzione per pazienti che non possono recarsi in struttura e per studi preliminari in contesti meno complessi.

Polisonnografia di Tipo III (screening respiratorio)

Conosciuta anche come monitoraggio cardiorespiratorio, registra pochi parametri, solitamente respirazione e ossigenazione. È utile per screening iniziale di apnea del sonno.

È ampiamente usata per la sua semplicità e per il costo contenuto, sebbene non rilevi disturbi neurologici o movimenti muscolari.

Polisonnografia di Tipo IV (limitata)

Si limita a registrare uno o due parametri (come saturazione di ossigeno). È usata solo in contesti di triage o valutazioni rapide.

Può essere utile in contesti ambulatoriali o per seguire pazienti già in terapia, ma ha una capacità diagnostica ridotta.

Quali malattie possono essere rilevate con la Polisonnografia

  • Apnea ostruttiva del sonno – Interruzioni respiratorie causate dal collasso delle vie aeree superiori.
  • Narcolessia – Disturbo neurologico che causa sonnolenza diurna eccessiva e perdita improvvisa del tono muscolare.
  • Sindrome delle gambe senza riposo – Urgenza di muovere le gambe durante il riposo, spesso accompagnata da formicolii.
  • Sonnambulismo – Comportamenti motori automatici durante il sonno profondo, come camminare o parlare.
  • Bruxismo notturno – Digrignamento involontario dei denti durante il sonno.
  • Paralisi del sonno – Incapacità temporanea di muoversi o parlare nel passaggio tra sonno e veglia.
  • Disturbi comportamentali del sonno REM – Movimenti violenti o vocalizzazioni legate ai sogni.

Quando è indicata la Polisonnografia

  • Presenza di russamento e apnee osservate – Per diagnosticare sindrome delle apnee ostruttive.
  • Eccessiva sonnolenza diurna – Per valutare cause neurologiche o respiratorie.
  • Insonnia cronica non responsiva alla terapia – Per escludere disturbi organici.
  • Movimenti involontari durante il sonno – Come scatti o spasmi muscolari.
  • Comportamenti notturni anomali – Camminare, urlare o mangiare nel sonno.
  • Verifica dell’efficacia di dispositivi CPAP – Nei pazienti già in trattamento per apnea.
  • Valutazione pre-chirurgica – In pazienti con obesità grave o disturbi respiratori notturni.

Cure pre e post Polisonnografia

Prima dell’esame

Si consiglia di mantenere le abitudini di sonno normali, evitare caffeina e alcol nel giorno dell’esame e portare con sé indumenti comodi per dormire. È possibile assumere i propri farmaci, salvo diversa indicazione medica.

Dopo l’esame

Non sono previsti effetti collaterali. Il paziente può tornare immediatamente alle sue attività quotidiane. I dati raccolti verranno analizzati nei giorni successivi per elaborare il referto completo.

Controindicazioni della Polisonnografia

  • Gravi disturbi psichiatrici non controllati – Possono compromettere la collaborazione del paziente.
  • Claustrofobia marcata – Incompatibile con la permanenza in laboratorio.
  • Movimenti incontrollati durante il sonno – Possono compromettere la qualità dell’esame.
  • Infezioni cutanee o allergie ai sensori adesivi – Possono richiedere precauzioni.
  • Gravidanza avanzata (solo in alcuni tipi di monitoraggio) – Necessita di attrezzatura adeguata.
  • Rifiuto del paziente a dormire con apparecchiature mediche – Richiede approccio alternativo.
  • Disturbi respiratori acuti – Possono rendere non indicata l’esecuzione in laboratorio.

Alternative per chi non può fare la Polisonnografia

  • Monitoraggio cardiorespiratorio notturno (tipo III) – Alternativa semplificata.
  • Test di latenza del sonno multiplo (MSLT) – Per valutare narcolessia.
  • Actigrafia – Analisi del ritmo sonno-veglia tramite orologio indossabile.
  • Diari del sonno – Utili per valutazioni preliminari.
  • Test respiratori domiciliari – Per apnea notturna.
  • Esami neurologici complementari – In caso di disturbi del movimento.
  • Valutazioni psicologiche e comportamentali – In caso di insonnia o ansia correlata.

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